“Fare la spesa oggi è un atto politico”. Il VicePresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, difende la produzione agroalimentare e zootecnica italiana produzione agroalimentare e zootecnica italiana.

Modica – “Fare la spesa oggi è un atto politico”.
Lo ha detto ieri, davanti ad un numeroso e qualificato pubblico, Gian Marco Centinaio, VicePresidente del Senato, intervenendo a Modica durante un convegno sulla qualità e sicurezza alimentare a Modica, organizzato dalla Leocata Mangimi e Avimecc.

I lavori, aperti dal commissario straordinario dell’Asp di Ragusa, Fabrizio Russo e dal colonnello del comando dei carabinieri Tutela Agroalimentare Giuseppe D’Aveni, hanno registrato gli interventi, in collegamento dell’on. Paolo De Castro da Bruxelles, e le conclusioni del professore Giorgio Calabrese. “Altro che carne sintetica. Siamo oggi noi italiani i veri opinion leader dell’agroalimentare -ha affermato il senatore Centinaio-. Onu e Europa oggi aprono il dibattito per sfamare il pianeta creando la carne sintetica? La Dieta Mediterranea per il settimo anno consecutivo è la migliore dieta mondiale. Uno dei più importanti fautori e profeti di questo mondo è il secondo finanziatore dell’organizzazione mondiale della sanità, Bill Gates, che è anche uno dei finanziatori della carne sintetica. Fare la spesa quotidianamente è un atto politico. Bisogna decidere da che parte stare. O portare avanti aziende come quelle che ci ospita oggi e che credono nelle produzioni vere e di qualità garantendo sicurezza alimentare, o fare parte di quella schiera che crede che si può fare una chilo di carne in qualunque parte di mondo”.

L’on. Paolo De Castro, intervenuto da Bruxelles, ha rivendicato alcuni risultati europei: “Gli impegni di carattere ambientale, la transizione ecologica ci impongono di guardare al futuro con ottimismo non solo per produrre cibi sani, ma anche per riuscire a farlo in un modo sostenibile. Questa è la sfida dell’Europa e dell’Italia. Per raggiungere questo risultato ci vuole innovazione per permettere alle nostre imprese di essere più competitive. Ridurre l’intervento chimico in agricoltura è possibile, ma a patto che si combattano le malattie con la lotta genetica. Non con l’immissione di prodotti chimici nei terreni, ma con la creazione di piante resistenti alle malattie. Questa è l’innovazione che rivendichiamo”.

Luca Sammartino, Assessore alle politiche agricole della Regione siciliana, ha tracciato le linee di attuazione del programma comunitario: “Stiamo accompagnando alcune scelte che arrivano dall’Europa. Difendiamo la filiera identitaria della nostra produzione italiana con investimenti nelle produzioni, con un maggiore coinvolgimento dei medici veterinari dell’Asp. È vero che la catena alimentare va anche in maniera divergente rispetto a scelte politiche fatte in Europa e figlie di alcuni interessi distanti da una regione come la nostra. Per noi, per questo Governo, la sostenibilità ha un significato: seguire standard di qualità unici, con misure precise per sviluppare il benessere animale e per accompagnare i produttori a rendersi più evoluti. A breve sarà pubblicato un nuovo bando di 84 milioni di euro”.

Il no alla carne sintetica è stato spiegato con chiarezza dal professore Giorgio Calabrese, Presidente del Comitato nazionale sulla sicurezza alimentare. Calabrese mette in guardia i consumatori sui rischi del consumo di grilli insistendo sul possibile insorgere di nuove malattie: “A differenza delle carni e dei pesci che già conosciamo, gli insetti hanno delle proteine allergizzanti che sono tipiche del mondo orientale e che noi non abbiamo. Se lavoriamo così, riusciremo a fa nascere anche altre malattie!”. Senza contare che nel momento in cui “vogliamo allevarli a scopo nutrizionale dobbiamo garantire la loro non alterazione microbica e per farlo dobbiamo dar loro gli antibiotici. Per farli crescere più velocemente, poi, dobbiamo riempirli di ormoni”. La Francia si è adeguata all’Italia nel respingere e vietare la produzione e distribuzione in Italia della carne sintetica. Calabrese ha concluso sottolineando che “sono prodotti di cui non conosciamo gli effetti della salute, non possiamo essere noi le cavie. Dobbiamo prevenire l’insorgenza delle malattie con la prevenzione. Quello che ci differenzia è l’alimentazione, avere cibi sani, cibi che non abbiamo elementi allergizzanti”.

Fonte: RagusaNews